il bulletto

 


Il bulletto


Frequentemente tra le cronache compaiono articoli di denuncia per atti di bullismo, Cyber-bullismo e addirittura istigazione al suicidio. Racconterò un paio di esperienze ed esporrò al pubblico una sfumatura duale (bivalente forse) della mia esistenza, consapevole del fatto che determinati atteggiamenti hanno un lato ripugnante e un lato positivo. Posso affermare di non essere mai stato un 'Bullo', con certezza dichiaro di non essere mai stato vittima di bullismo. Fin da bambino (dalle elementari) ho sempre usato la violenza, adottare la pura brutalità quale soluzione mi ha costruito la fama sociale di: probabilmente pazzo delinquente assassino. Premetto che durante ogni scontro fisico preferisco che l'avversario non sia successivamente in grado di nuocere, inoltre, affinché ricordi l'esperienza, il dolore che gli procuro deve essere lancinante. L'ho imparato subito! In particolar modo prediligo che il combattimento sia intenso ma di breve durata, se una scazzottata si protrae troppo tempo, il rischio che uno dei contendenti si faccia male seriamente aumenta esponenzialmente. Senza spiegazione appare come crudeltà priva di scrupoli, ha comunque prodotto una buona armatura, la definirei la protezione ideale da eventuali manifestazioni sociali ostili. Talvolta mi sono trovato avversari che mi ballonzolavano intorno, pensando d'essere più agili mi sferravano svariati colpi privi di forza, a me basta assestare un solo colpo per disarticolare clavicola, braccio e scapola. Meno di un minuto e la rissa è finita, l'avversario non è in grado di reagire e in futuro ricorderà i mesi dolorosi di cure ortopediche. Con l'età adulta però, ho preso consapevolezza che eventuali esiti potrebbero sfociare in cause, denunce, processi etc. Per ovviare al problema ho affinato la tecnica per risolvere velocemente qualsiasi controversia al buio e definitivamente (ma non posso certo renderla pubblica). Tuttavia, molte circostanze non possono essere affrontate e risolte in modo permanente con la violenza (ad esempio in pubblico), così da ragazzo ho imparato un'altra tecnica che potrebbe esser definita: “bullizza il bullo ricattandolo”!

Prima esperienza

Uscito dalle scuole medie mi iscrissi ad una scuola per contabili, l'ambientino sovrappopolato dal prodotto della peggior fascia sociale raccoglieva identità tra le più disparate, addensando innumerevoli rappresentanti di degrado e disadattamento (era un fenomeno noto per le scuole professionali). Nella mia classe c'erano una decina di individui pluribocciati, per tornare a casa fruivamo del bus di linea locale (Clap). Dopo poco tempo dall'inizio dell'anno, Dario ritennedi potermi prendere di mira in qualità di vittima ideale per scaricare le crescenti frustrazioni prodotte dai fallimenti scolastici e personali. Durante un viaggio di ritorno a casa sul bus, per farsi vedere grosso e cattivo davanti un gruppo di ragazze, mi venne a provocare verbalmente, mi sferrò un colpo sulla testa e uno schiaffo, dicendo che lui e i suoi amici erano mafiosi della sacra corona unita... Il bullo è fondamentalmente un'idiota, pur sapendo chi fossi si è azzardato a fare una prepotenza. Col bus gremito di studenti e pendolari non potevo reagire col mio metodo ordinario (rischiavo di ferire altre persone), così non potendo macinare ossa ho lasciato che parlasse davanti a tutti qualche minuto, poi gli ho ricordato che suo padre lavorava nella stessa azienda di mio padre. Cambiò espressione, mi minacciò un po' farneticando di non dire una parola perché il padre del suo amico non lavorava con i nostri genitori (non ho mai capito cosa significasse). La mia risposta fu lapidaria e ghiacciò tutti gli astanti, chi si divertiva perse il sorriso oltre a far fare una figura ignobile al bulletto. Risposi: “... sai bene che mi sarei occupato di te e dei tuoi amici di persona, ma viste le circostanze e non potendo fare nulla, prima informerò tuo padre e poi con calma mi occuperò del padre del tuo amico!”. Stava per dire qualcosa e gli dissi: “vediamo ora quanto vuoi aggravare la tua situazione!”. Il giorno dopo alle 11,00 del mattino circa, arrivò in classe la bidella con la nota da aggiungere sul registro, Dario si era ritirato dall'anno scolastico!

Seconda esperienza

Come ho già narrato in altre occasioni, nella mia scuola elementare erano presenti svariati innocenti figli della criminalità organizzata dati in affidamento ad alcune famiglie del paesucolo. Avevano problemi psicologici gravi, così qualche anno dopo uno di questi problematici individui, palesemente invidiosi della situazione familiare di tutti gli altri, spudoratamente invidiosi delle possibilità che avevano gli altri ragazzini, mi telefonò e tentò di minacciarmi, con le intimidazioni tipiche della cultura criminale, ma probabilmente cercava compagnia. Così esordì dicendo che io avevo fatto cose gravi etc, vedendo che non faceva breccia affermò che mia madre era una carogna drogata alcolizzata etc. La mia risposta fu abbastanza cruda ma ebbe il suo effetto. La mia risposta: “...allora visto che la metti sul personale dimmi un po', babbo e mamma sono usciti o sono ancora in vacanza premio con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso?” Premetto che erano esponenti di un clan mafioso pugliese. Questo disadattato figlio di galeotti era un informatore della guardia di finanza ma si spacciava per spia... Le ultime parole che ho detto al telefono erano: “...visto che ti piace giocare alle spie, registra questa telefonata e ascoltala spesso, mi sono informato in modo approfondito, se tornerai intorno a me, alla mia famiglia o ai miei amici dovrò fare la denuncia del caso alle autorità competenti, con i precedenti che ha la tua famiglia e con l'assistenza psichiatrica che ti segue, forse non sarai ritenuto né credibile né attendibile.”

La sua affermazione fu questa: “ma quella è un'altra storia...”

Chiusura della telefonata da parte mia con queste parole: “no, questa non è un'altra storia, questa è la tua storia e di tuo fratello!”


Conclusione

Il bullo ha gravi problemi psicologici, assente autostima, complesso di inferiorità, solitudine e isolamento (poi accentuati dai comportamenti subdoli nella società che identificandoli evita anche il contatto essenziale), senso di inferiorità etc. Come è ben risaputo, chi sta male e ha problemi di vario genere, vorrebbe che gli altri avessero gli stessi problemi o peggiori. Liberatevi immediatamente delle realtà negative, ciò che non è costruttivo non migliora la qualità della vita!


Angelo Meini

13 novembre 2022



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