Dalla zeppola, all'erre moscia, a chi tartaglia, il Fattore K della pandemia!

28 dicembre 2020


Relativamente all'articolo di Ilaria Capua pubblicato il 27 dicembre 2020 dal Corriere della Sera.

Fortunatamente siamo nelle mani di brillanti, eminenti e impavidi scienziati quali Ilaria Capua, la famosa virologa ci illumina con i suoi studi e con la sua intrigante teoria riguardante il “fattore K”. Ho letto con estremo interesse l'articolo che ho trovato su internet, riproposto anche da HuffPost - Cronaca, che rinvia i lettori alla prestigiosa testata giornalistica -Corriere della Sera-. Mentre leggevo il coinvolgente e suggestivo articolo, ho pensato che fosse una burla, ho anche ipotizzato di essere preda dei postumi dopo le libagioni del Natale, o forse ho mangiato qualcosa di avariato... per sicurezza lo domando: - ma è uno scherzo di pessimo gusto? Se medici e scienziati rilasciano affermazioni del genere, forse è giunto il momento di riflettere e porsi qualche domanda! Questi medici, virologi, ricercatori e scienziati hanno capito cosa hanno studiato? Se hanno capito e sono arrivati a queste astruse conclusioni formulando teorie di questo genere, probabilmente sono stati ottimi studenti di qualche famoso sciamano o stregone di chi sa quale villaggio! Sembra una teoria Lombrosiana, in base alla pronuncia o alle inflessioni dialettali è possibile stabilire chi potrebbe essere più o meno infetto, poi ci sentiremo dire che chi tartaglia è immune? Questa teoria del “fattore K” è paragonabile alle credenze diffuse nell'Alto Medioevo, pian piano torniamo all'Inquisizione e alla caccia alle streghe? Tuttavia, con la pubblicazione sulla rete internet, questi alternativi articoli fanno il giro del mondo... si diffondono a velocità incredibile in ogni angolo del globo, capite? ... e sono anche tradotti automaticamente dai motori di ricerca in svariate lingue. Sarà una bella figura? Il pluralismo, la libertà di pensiero e parola sono importanti, come la distribuzione capillare delle informazioni in genere (scientifiche, mediche ecc), è basilare senza dubbio, ma io vivo in un altro paese e alcuni conoscenti, avendo letto come me le bizzarre affermazioni di Ilaria Capua, mi hanno posto alcune domande... io cosa avei dovuto rispondere? Forse in Italia è carnevale tutto l'anno? È imbarazzante, considerando che l'Italia vanta scuole e università tra le più antiche al mondo, ma allora perché prepara il proprio futuro medico-scientifco in questo modo?

Chi fosse interessato a leggere tutto l'articolo sul “fattore K”, può tranquillamente trovarlo su internet!

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